“ Oggi sono rinato”
A ricordo di PaoloRossi/Pablito

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Quaranta anni fa’, la mia prima partita dal vivo della Juve, coincise con il rientro al calcio giocato di Paolo Rossi, dopo aver scontato la presunta combine del Calcio Scommesse:in tribuna a visionare il ct Enzo Bearzot:

02/05/1982 UDINESE-JUVENTUS 1-5

In campo da uma parte l’ Udinese del Barone ex juve Franco Causio, e dall’ altra la JUVE di Zoff, Gentile , Cabrini, Scirea, Tardelli e Paolo Rossi che sara’ Campione d’ Italia e Campione del Mondo, con Pablito capocannoniere, che tingera’ d’ azzurro l’ estate di milioni di italiani, aprendo le porte all’ arrivo dei grandi campioni stranieri che trasformeranno il nostro campionato nel piu’ bel gioco di calcio mai visto: ANNI “80!!

Sugli spalti dello Stadio Friuli di Udine, 40.000 presenze, in Curva Nord i tifosi e Hooligans Teddy Boys dell’ Udinese che sulle note delle canzoni di Loredana Berte’ festeggiavano la salvezza acquisita, e in Curva Sud tifosi e ultras della Juve, tra cui i Fighters, con cui fino a quella partita c'era una amicizia e quindi ci eravamo fidati a portare ed esporre lo striscione da 20 metri in pvc molto pesante del gruppo che avevo fondato con altri ragazzi: TRIVENETO BIANCONERO

Non avevamo tenuto conto delle dinamiche ultras, e cosi ci siamo ritrovati a fine partita, alla stazione dei treni, con tutta la curva friulana che aveva deciso di terminare l'amicizia con i Fighters e ci aspettava per darci la benedizione e il benvenuto nel mondo ultras: una bella lezione, di cui ne avremmo fatto tesoro negli anni:mai piu’ striscioni pesanti in trasferta!!

 

 

In quella Curva ho conosciuto Ermanno di Bassano, Marco di Chioggia, Tony di Arco e molti altri ragazzi, con i quali abbiamo dato vita ad una bella coreografia con torce, e sventolio di bandiere al ritmo di tamburi, e che siamo diventati amici e nonostante il tempo trascorso ci sentiamo ancora, e avremmo dopo 3 anni creato l’Area! .

Paolo Rossi e’ volato in cielo, per raggiungere Gaetano Scirea ed Enzo Bearzot, ma per tutti noi non moriranno mai, perche’ sono riusciti ad andare oltre i limiti, inseguendo il loro sogno di ragazzi di vincere il Mondiale, e ci sono riusciti e ci ricordano i valori della vita, dell’ amicizia e del vero calcio.